mercoledì, agosto 03, 2005

Il contributo dell'arte alla comprensione del mondo

L'insoddisfazione di Faust, espressa con queste precise parole: "...Ahimè ! Ho studiato a fondo e con ardente zelo filosofia e giurisprudenza e medicina e, purtroppo, anche teologia. Eccomi qua, povero pazzo, e ne so quanto prima ! ...e scopro che non possiamo sapere nulla...nemmeno un cane potrebbe continuare a vivere così.", è comune, e lo è stata ad un certo numero di persone le quali hanno optato in seguito per un approccio metodologico-conoscitivo di matrice artistica nei riguardi della realtà circostante.
La possibilità di tale approccio è fornita, a mio parere, dalla natura stessa dell'individuo. L'approccio artistico comporta infatti la centralità del soggetto come apice energetico e si realizza secondo uno schema comprensivo che si svolge in antitesi ad operazioni riduttive consentendo una interrelazione delle diverse dimensioni della persona.
Le scienze esatte perseguono un fine esplicativo-conoscitivo applicando una logica che tende a smembrare il soggetto nei diversi ambiti della ricerca, sottoponendolo all'analisi di ambiti definiti ed evitando in tal modo una esperienza "vitale" che integri le infinite prospettive.
Con ciò non si vuole affatto ripudiare le scienze ed i risultati da esse ottenuti, bensì rivalutare le arti quale forma alternativa di conoscenza fondata sul "senso delle cose".
Nel suo iter costitutivo la scienza positiva, secondo una prospettiva oggettivizzante, ha spesso permesso e contribuito alle sedimentazioni di senso, alla nascita di categorie sovrapposte all'esperienza diretta che ne permettessero la comparazione e lo studio. [continua]

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