mercoledì, febbraio 28, 2007

lungolago

Nella rete di Francesco il pescatore stamane c'è uno strano pesce.

Bruma gelata che sale dalle acque del lago e penombra di un'alba che fatica a farsi largo tra le pareti dei monti che lo custodiscono, certo non lo aiutano a distinguere meglio il pescato.

Scruta il fondo della barca, ancora nero come l'inkiostro, ma il vento che si sta alzando e porta le onde a sbattere sulla prua e gli schizzi a frangersi sul volto, messaggeri di improvvide news, lo distraggono dall'harduo dipanare.

Inforca i remi negli scalmi, i nervi si tendono, docili collegamenti tra lui e il natante. Piove, approda sul lungolago.

Afferra l'insoluto groviglio e balbetta qualcosa:".........Vu, Vu, Vu...vattene !" e segue con sguardo svuotato quel punto itinerante.

Tornerà indomito ad ogni levar dell'alba a fendere le onde per reiterare quel furtivo incontro che ora è sempre lì.