lunedì, febbraio 13, 2006

Salmo 39 CAPITOLO SECONDO

CAPITOLO II° - L'uomo è simile ad un soffio di vento, i suoi dì son come ombra che passa.- Il reverendo Abhramson stava conducendo un sermone sul suo argomento preferito: la nullità dell'uomo e delle sue speranze, delle sue illusioni che lo spingono a vivere come "...un negro selvaggio", così era solito dire. - Alleluja ! Alleluja ! - si animava ora l'uditorio, come alle feste nel fienile del maniscalco Higgins, dopo che le prime coppie hanno timidamente occupato lo spazio sotto la botola del granaio, alla luce della grande lanterna sospesa sopra di loro, e iniziano a danzare. - Si, è così...amen ! - ripete Chet, ora anch'egli coinvolto dall'atmosfera di maggior partecipazione, e che considerava queste lezioni di umanità come l'opportunità, concessagli da Dio in persona, per entrare in paradiso dalla porta principale. Era questo il momento in cui padre Cornelius, dalle alte vette delle Scritture, scendeva nelle strade polverose di quella cittadina della Georgia, nei campi di arachidi, tra i commercianti ed i raccoglitori, impegnati a difendere ogni centesimo del loro lavoro, tra il sudore degli operai della ferrovia, nei salotti delle donne bianche intente a consumare té, pasticcini e infamie, dovunque vi fosse un uomo ancora da convertire, per scagliare le sue invettive contro chiunque meritasse il castigo divino. - Levati, o giudice del mondo, rendi ai protervi la loro mercede. Fino a quando gli empi, o Signore, fino a quando gli empi trionferanno ? A gran voce diran insolenze e si daran vanto i malfattori ? -. Seguiva un -...e così sia...- dell'assemblea, carico di attesa per i prossimi minuti, quasi che Dio stesso volesse in quel momento esaudire le richieste di quell'uomo che in fondo si dichiarava suo servitore. Jeremia non riusciva mai a comprendere a fondo cosa volessero dire queste parole, sebbene gli incutessero tanto timore quanto un termine che il reverendo pronunciava con vigore profetico : "Illusione !". - Cos'ha accumulato Stochton nel suo retro bottega ? Illusioni... E il signor Highman nella sua banca ? Illusioni... E Parker, cosa c'è nella sua miniera ? Illusioni... James Duncan - e lo indicava tra i presenti, - ...cosa ci porterà la ferrovia che state costruendo ? Illusioni... Signora Bishop, e suo marito, cosa ci promette nei suoi comizi ?... Tom, Tom Bolton, cosa ti darà quest'anno il tuo campo ? Illusioni...- - O Signore, guarda il tuo gregge, smarrito nel bosco, travolto dal fiume, caduto dalla chiatta, disarcionato da cavallo, tremante nella miniera. Beato l'uomo che tu guidi, o Dio, che tu addestri nella tua Legge ! - Ad un cenno il coro intonò : - Tornerà la Giustizia nei giudizi; la seguiranno tutti i retti di cuore -. Mentre suonava Chet si ricordò di un giorno in cui il reverendo gli confidò che l'illusione è come il wisky, fa vedere al marito un altro uomo nel letto della sua donna, fa credere al vecchio Red Stockwell di essere vicino a scavare il più ricco filone d'oro, fa pensare a Ed Burke di avere più fegato di quello che ha. - Solo tu, o Signore, puoi salvarci ora, e per questo ti preghiamo. Solo tu esisti, tutto il resto è illusione...ascoltaci o Dio ! - Nell'istante di silenzio che seguì, Chet pensò a come avrebbe voluto credere nelle parole che aveva udito; ricordò la voce del "Cugino Gail" (così si faceva chiamare), ma soprattutto il suo bastone che si infrangeva sulla sua schiena di ragazzo, lo odiò come non lo aveva mai odiato prima, pensò a lui come un'illusione e desiderò cancellarlo dal suo passato e dalla sua mente. In un cimitero della Luisiana, sotto un palmo di terra, in una fradicia cassa d'acero, una salma scomparve. Era quella di Richard Gail, morto il 30 settembre del 1927. Jeremia Hutto pensò al Colonnello Harris che gli fece amputare il piede perchè una sera, a causa della sua cecità, lo aveva urtato. Finì per portare a termine la sua vendetta uccidendolo mentalmente e cacciandolo dai suoi ricordi come non fosse mai esistito. Inutile dirvi cosa successe in quell'istante in un accampamento militare vicino a Fort Knee, Connecticut. Jeremia pensò a tutte quelle facce che gli stavano davanti, lì oltre la staccionata di legno, coloro verso i quali si riversava la rabbia di padre Abhramson, desiderò dargli un nuovo gregge, più fedele e timorato di Dio. Pensò al reverendo, a quel "wisky" che lo illudeva di riuscire a scrollare di dosso la polvere di cent'anni che ricopriva quella cittadina. Il reverendo Abhramson portava davanti a sè la sua illusione, e Chet pensò anche a lui come l'illusione più misericordiosa della sua vita. Di colpo Jeremia Hutto si accorse del silenzio che lo circondava, percepiva intorno a sè solo le bianche pareti di legno della chiesa...vuota. Come premendo un dito fuori posto nell'esecuzione di un accordo sul suo organo, Chet si rese conto della dissonanza; poichè se tutto ciò che lo aveva circondato era un'illusione svanita nell'attimo in cui egli aveva dubitato, quale motivo vi era perchè lui stesso non fosse.....un illusione ? -...Andate in pace, Fratelli,...la messa è finita !- disse il reverendo Abhramson, ma nell'uscire dalla chiesa tutti si accorsero che il coro cantava da solo l'inno finale, l'organo di Chet era muto, come se lui, inosservato, avesse lasciato il suo posto per un improvviso malore.