venerdì, settembre 16, 2005

Il giorno del disertore

Ho percorso un tratto di strada con un vecchio,
per colpa di un cane
ho inseguito gli anni,
pareva che i miei occhi ti sussurrassero,
"vorrei gettarmi tutto alle spalle",
come la tua pipa, il fumo,
ma i passi ti hanno lasciato
sull'uscio di una cascina,
il viso s'è arrestato sotto il tiro delle faville
che intonano, nel melodioso crepitio,
la storia del vecchio ciocco,
e la bocca forse, nel gusto aspro del vino giovane.
Il cuore s'è immerso, dietro i vetri,
nel silenzio del sonno, in un fantastico viaggio nel passato.
Ed ancora non conosco il tuo nome.

Giungo al luogo, ove ho dimenticato parte dell'infanzia,
quando percepivo l'orgoglio di mio padre
tra le mie prime gocce di sudore e la sua incoscenza
nel caricarmi di un peso che allora sentivo lieve;
tra le venature della corteccia e le mie mani sporche
assaporavo i voli del mio spirito.
Ed ancora non ricordo il mio nome.
E se ci fossi tu,
faremmo l'amore.

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