venerdì, ottobre 21, 2005

Il segreto dei giganti

Travolto da un fluido nero caddi nel bianco e vi rimasi appiccicato: dalla goccia dell'inchiostro in cui dormivo, ora mi trovavo su di un foglio bianco,senza speranza di potermi rialzare e ritornare in quello strano e denso fluido che rappresenta il mare di possibilità che ognuno ha nel proprio fodero.
Da qui nulla ha un senso, le parole sono solo fiumi d'inchiostro dal corso sinuoso e ipnotico: tutto è estremamente piatto ma intensamente profondo.
"Da qui o dalle stelle la sensazione è la stessa" mi dice un granello di polvere, una voce flebile dietro di me.
So che qualcuno lassù si sta sforzando di scrivere e qualcun'altro si sforzerà di leggere: sembra così strano che questa strada d'inchiostro possa essere letta, possa essere capita: "Sarà solo questione di distanza, certo bisognerà trovare quella giusta!".
Decidiamo di percorrere una di quelle vie poichè al fondo vediamo seduto un gigante.
Riconosco le lettere di un corsivo molto elementare, la scrittura di un bambino, ed insieme ci meravigliamo che conosca questa parola che per noi ha ormai perso ogni significato - "perchè?".
"Hanno sempre bisogno di certezze" mi interrompe il gigante, "domande, domande, è proprio l'unica cosa che sanno fare?" chiedo io. "Taci!" grida il granello di polvere "...anche tu sei uno di loro, non ti stai forse interrogando?".
Piange: "Oh no! L'ho fatto anch'io di nuovo".
Comincio a capire, che senso ha chiedere ormai, che senso ha mai avuto: "Non m'importa!".
"Qui - dice il gigante - non ho bisogno di domande, non ho bisogno di certezze, non ho bisogno di risposte".
"Ne sei certo?" chiese lo scettico che attratto dalla discussione si era avvicinato. "Sei certo di quello che hai detto?".
"Non ricordo - rispose il gigante - non ricordo niente di quello che ho detto!".

Un lampo improvviso nella mia mente, il granello di polvere lo vede nei miei occhi: "Ora lo sai - disse - questo è il segreto dei giganti: quelli che non hanno memoria. Senza memoria nessuna certezza ha senso, la memoria ci costringe a vivere nel passato, poichè è nel passato ogni fonte dei perchè; senza memoria si vive dell'eterno presente, dove tutto è dubbio, dove tutto è possibile, dove tutto scorre senza senso, senza perchè.
Ecco laggiù, è l'attimo senza passato!".
Travolto dall'eccitazione della scoperta e dalla convinzione di essere prossimo al segreto dell'esistenza, lo interrogo: "Dov'è ? Dove laggiù ? Dov'è l'attimo eternamente presente ?"
"Non so, non ricordo più !" rispose il granello di polvere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...
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